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I colloqui si svolgeranno quindi tra alti funzionari di cinque paesi, ma si prevede che anche il ministro degli Esteri ucraino sarà presente nella capitale per un incontro bilaterale con David Lammy.

La riduzione del livello diplomatico contrasta con la crescente pressione esercitata da Donald Trump e dal suo team su Kiev e Mosca affinché accettino un cessate il fuoco.

Una proposta di pace statunitense che sarebbe stata discussa a Londra prevede il riconoscimento dell'annessione della Crimea da parte della Russia. Tale proposta è stata respinta martedì da Volodymyr Zelensky.

Il piano, riportato dai media statunitensi nel fine settimana, include anche il congelamento delle linee del fronte come parte di un accordo di pace.

Si riferisce che gli alleati dell’Ucraina sperano di ottenere garanzie di sicurezza e progetti di ricostruzione in cambio di concessioni territoriali.

Secondo il Financial Times, Vladimir Putin avrebbe offerto di fermare l'occupazione lungo le attuali linee del fronte, lasciando circa il 20% del territorio ucraino sotto il controllo russo. Non è chiaro se Kiev accetterà queste condizioni.

Il presidente degli Stati Uniti, che aveva promesso di porre fine rapidamente alla guerra in Ucraina, ora avverte che abbandonerà la mediazione se Kiev e Mosca renderanno difficile il raggiungimento di un accordo.

Il segretario di Stato Marco Rubio ha affermato la scorsa settimana che Washington si ritirerà dai negoziati se non verranno fatti progressi nei prossimi giorni.

Rubio, Lammy e i ministri degli Esteri di Ucraina, Francia e Germania dovevano recarsi a Londra, ma martedì è stato annunciato che non partiranno più.

Di conseguenza, anche Parigi e Berlino sembrano aver sospeso i piani di viaggio dei loro ministri. Si spera che un incontro a livello ministeriale avvenga presto.

Nel frattempo, l'inviato statunitense per l'Ucraina, Keith Kellogg, parteciperà agli incontri a Londra con alti funzionari francesi e tedeschi.