Deniz polisinden Adalar çevresinde 'deniz taksi' denetimi

Nei giorni scorsi, Peter Navarro, principale consigliere commerciale di Trump, ha accusato l’UE in un articolo sul FT di usare una “guerra legale” contro le principali aziende tecnologiche americane, parlando di “armi non tariffarie”. Il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha accusato l’UE di “istituzionalizzare la censura”, mentre Trump ha attaccato l’Europa per aver multato Apple e Facebook e per aver avviato indagini antitrust.

In un’intervista rilasciata ai giornali europei, Virkkunen ha dichiarato: “Per quanto riguarda il mondo digitale, siamo molto legati alle nostre regole. Vogliamo assicurarci che l’ambiente digitale nell’UE sia equo, sicuro e anche democratico.”

Ha respinto l’idea che le normative digitali dell’UE costituiscano barriere commerciali, sottolineando che le stesse regole si applicano a tutte le aziende, europee, americane o cinesi. “Non prendiamo di mira aziende specifiche, ma applichiamo un approccio basato sul rischio in tutte le nostre normative”, ha aggiunto.

La Commissione ha affermato che tutte le opzioni di ritorsione restano sul tavolo in caso di fallimento dei negoziati commerciali, ma Virkkunen ha rifiutato di speculare su eventuali azioni contro le aziende tecnologiche americane. La Francia ha guidato le richieste di misure contro i giganti tech statunitensi in risposta ai dazi sui beni europei. Virkkunen ha dichiarato che sono in fase di preparazione “diverse opzioni” in consultazione con gli Stati membri.

Ex ministra del governo finlandese ed eurodeputata, Virkkunen ha assunto l’incarico in Commissione lo scorso dicembre e ha ricevuto un ampio mandato che include la sovranità tecnologica, le politiche di sicurezza e controllo delle frontiere, nonché la protezione della democrazia dalla disinformazione.

Uno dei temi più dibattuti è la supervisione delle indagini sulle grandi aziende tecnologiche nell’ambito delle nuove regole digitali dell’UE. La Commissione sta indagando su aziende come Alphabet, Apple e Meta ai sensi del Digital Markets Act, per garantire che non escludano i concorrenti più piccoli. Separatamente, sta conducendo indagini su X e Meta in base al Digital Services Act, volto a prevenire danni online.

Membro del Partito Popolare Europeo, Virkkunen ha sottolineato la necessità che le regole digitali dell’UE non siano troppo onerose per le piccole imprese, in un contesto di crescente preoccupazione per la scarsa crescita economica dell’Europa rispetto a Stati Uniti e Cina, più avanzati nell’intelligenza artificiale. “L’80% della nostra tecnologia proviene da fuori l’UE, siamo molto indietro e abbiamo molto lavoro da fare”, ha detto.

Italy News Agency Notizia 24

 

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