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Le previsioni dell’EIA, l’unità statistica indipendente del Dipartimento dell’Energia, sono una buona notizia per l’amministrazione Trump, alle prese con crescenti timori sull’economia statunitense. I prezzi del petrolio sono diminuiti in modo costante da quando a inizio anno hanno toccato gli 80 dollari al barile, offrendo sollievo ai consumatori alla pompa. Martedì il prezzo di riferimento negli USA era vicino a 62 dollari al barile.

L’EIA prevede che nel 2024 il prezzo medio della benzina “regular” sarà di 3,10 $ al gallone, in calo di 20 centesimi rispetto all’anno precedente. L’agenzia aggiunge che il calo potrebbe proseguire, con una media di 2,90 $ al gallone nel 2026.

Nel rapporto si legge: «Grazie al calo dei prezzi della benzina, la spesa degli automobilisti statunitensi per il carburante in rapporto al reddito personale sarà probabilmente ai minimi almeno dal 2005», escludendo il 2020 segnato dalla pandemia. «Stimiamo che quest’anno le spese scendano sotto il 2% del reddito disponibile, rispetto a una media del 2,4% nel decennio precedente.»

I prezzi sono scesi man mano che l’OPEC e l’alleata Russia hanno aumentato la propria produzione. Questo incremento dell’OPEC+ ha rallentato la crescita della produzione USA e l’output ha raggiunto a giugno il record di 13,58 milioni di barili al giorno, superando il precedente picco fissato a ottobre.

Secondo Rory Johnston, analista di mercato presso Commodity Context, i prezzi del petrolio e della benzina potrebbero scendere ulteriormente poiché la Cina ha interrotto gli acquisti destinati a riempire le riserve strategiche e gli stoccaggi offshore.

In una nota, Johnston ha scritto: «Finché gli acquisti cinesi e l’accumulo di petrolio sull’acqua non termineranno, i prezzi del greggio non inizieranno davvero a scendere. Tuttavia, prevedere con precisione la tempistica, dato l’ormai incerto contesto politico cinese, è nel migliore dei casi un esercizio speculativo.»